lunedì 31 dicembre 2007

2008

Arriva il 2008.
Tante cose... Agli amici petroniani lasbiscia augura ogni bene, ma soprattutto di viversela con entusiasmo, con passione e (perchènno?) prendendosi un tantino di rischio.
"Sicurezza" è una parola al giorno d'oggi molto abusata: tutti la chiedono, nessuno la offre. Ma cos'è la sicurezza? Oggi ce n'è meno di ieri? E perchè?
Forse bisogna uscire dal guscio: il mondo è da sempre uno dei posti più insicuri e infidi che ci sia, almeno dalla cacciata dal Paradiso Terrestre ad oggi.
Bologna non è certo il più oscuro luogo di questo pericolosissimo globo. Allora bisogna mettersi il cuore in pace: la sicurezza te la devi dare da solo.
Forza e coraggio, c'è caso che alla fine ci si diverta anche un po' di più...

venerdì 28 dicembre 2007

LucidaMente

L'articolo di stamane a firma Mauro Moruzzi sul foglio di via parmegiani è come quel film di cui si è sentito parlare così-così. Poi si esce dal cinema e ci si dice: "bhe, in fondo mica male".
Moruzzi fa un'analisi della palude bolognese di raro buon senso, con semplicità, magari non sempre condivisibile ma acuta.
Bologna è una città con molto capitale sociale accumulato, ma non sempre questo è un vantaggio, può essere anche un limite, soprattutto laddove non si riesce a cogliere l'evoluzione sistemica in atto (internet) e si tende invece a riproporre all'infinito logiche di sviluppo ormai obsolete (infrastrutture materiali).
Però, sto Moruzzi...
Se poi a forza di parlar di internet riesce finalmente anche a farci pagare il ticket on-line (invece di farci andare in farmacia) sarebbe il massimo.

mercoledì 19 dicembre 2007

Fogli e Portafogli: il Corriere di Bologna

Come dice il titolo, per capire la linea di un foglio bisogna partire dal portafoglio (marxianamente: dal Capitale).
Questa rubrica è dunque dedicata ai fogli locali, in particolare ne ricostruisce l'assetto proprietario. Cominciamo dal più giovane in ordine d'apparizione...
Il Corriere di Bologna è edito da una società costituita ad hoc, la “Editoriale Corriere di Bologna s.r.l.”, partecipata per il 50,1% da “Rcs Quotidiani spa” (con capitale di 501.500,00 euro) e per il restante 49,9% da un gruppo di sette imprenditori bolognesi con quote paritetiche del valore di 71.500,00 euro.
Della compagine di minoranza fanno parte il presidente di Assindustria Gaetano Maccaferri, la S.I.T.E spa dell’ex presidente di Assindustria Stefano Borghi, la Inver di Giorgio Domenichini (vernici industriali), Maurizio Marchesini del Marchesini Group (packaging), Paolo Ottani (Network Computer House - Nhc), Alberto Vacchi dell’Ima (Industria Macchine Automatiche) con Lopam–Fin spa e Cocchi Technology spa (Carpigiani Group). Il presidente della società è Stefano Borghi, mentre l’amministratore delegato è Federico Costa.

martedì 18 dicembre 2007

Primi!

Eh sì, ce l'abbiamo fatta.
Finalmente ci viene riconosciuto il primato che ci spetta: "Bologna non è quello che sembra", ammoniva Lucarelli.
Sotto quella patina paciosa si nasconde infatti una città torbida, nelle mani del crimine.
I suoi spaventati abitanti escono solo al tramonto, per pochi minuti: giusto il tempo di cercare di recarsi al bancomat sparando all'impazzata. Ai lati delle strade, dalle finestre socchiuse, sorridono beccamorti e operatori di pompe funebri pensando ai "lavori in legno" che li attendono al mattino dopo, mentre in lontananza corre l'eco delle esplosioni delle autobombe in Bolognina....
Primi dunque nella classifica delle città più pericolose e insicure, grazie al lavoro certosino fatto dal nostro Kill Bill Cofferazzi, che non si è mai risparmiato nel descrivere lo scenario di una metropoli in stile Chicago anni '30.
Purtroppo mantenere il primato sarà dura: la classifica del foglio confindustriale ci vede insidiati da vere e proprie capitali della paura, città in cui la parola legge è solo la terza persona del verbo leggere: Torino, Genova, Milano, Rimini (?), Firenze, Roma, la temibile Savona, seguite dalla depravata Pescara e dalla insidiosa e mortale Pavia.
Beati i fortunati di Forcella e i sonnacchiosi di Vibo Valentia, che con i pii e operosi cittadini di Enna vivono nelle città del sole...
Solo una cosa ci pare strana: come mai in una città così emergenzialmente delinquenziale l'80% del dibattito pubblico riguarda l'ora dell'aperitivo (fungoni, dehors, birra dentro o birra fuori...)?


(nella foto in basso il consigliere Serafino D'onofrio mentre si reca a Palazzo d'Accursio per la consueta seduta del lunedì del Consiglio Comunale)

martedì 11 dicembre 2007

Il Mondo Nuovo

L'altro giorno il monaco Martin Merighi ha appeso le sue tesi sul portone di Palazzo D'Accursio.
Alcune frasi del Merighi ci sono rimaste impresse come scolpite nella pietra: "...dopo aver arato e fresato bisogna seminare o l'erba cattiva ricresce..".
"La stampa locale a Bologna come in tutte le città capoluogo (è) ripiegata a difendere i vecchi riti, le vecchie certezze, i vecchi patti."
"La società italiana è a fine corsa, in preda alla crisi materiale come alla percepibile e profonda crisi morale".
Infine Martin Merighi auspica una Riforma che promuova:
"Una vera e propria azione per la rigenerazione morale e materiale per la politica e il Paese (...) senza spazio alcuno, dunque, per la compromissione e l'ambiguità"

Le tesi di Martin Merighi, a differenza di quanto avvenne per il suo antenato Lutero mezzo millennio fa', non hanno particolarmente scosso le gerarchie nè gli animi dei semplici.
Gli unici a risentirsi sono stati alcuni scriba dei fogli locali che se la son legata al dito controdeducendo a mezzo stampa al monaco urbano, eccependo che se poi uno sta sulle balle a tutti una ragione deve pur esserci.

E allora panico..

E' già panico.
Il blocco dei Tir ha già provocato la prima sindrome da scarsità: benzinai chiusi e accaparramento delle derrate alimentari. Passi per la benzina, ma è mai possibile che si debba subito correre a far incetta di detersivi e insaccati?

sabato 8 dicembre 2007

Servire il Popolo

Dura battaglia del capogruppo di Rifondazione in Regione per la difesa del posto di lavoro.
La Commissione Regionale Affari Generali - nota organizzazione antiproletaria e antioperaia - vara una proposta che taglia il numero dei membri del Corecom da 9 a 3 e quelli dell'Arni da 6 a 2.
Ecco allora "Clemente" Masella scagliarsi come un sol uomo in difesa dell'organico e del portafoglio dei membri dei due enti, fondamentali nella difesa degli interessi del Popolo.
Pur battendosi come un leone il buon "Clemente" non può evitare il taglio dei posti a tavola ma Rifondazione Comunista una modifica riesce comunque ad introdurla: "È stato infatti approvato un emendamento che riduce l'impatto dei tagli agli stipendi dei membri del Comitato regionale per le comunicazioni: dal 15% dell'indennita' del consigliere regionale, inizialmente previsto dal Pdl, al 30%, lasciando invariata comunque la percentuale spettante al presidente (45%). Con il taglio originale, spiega il capogruppo dei bertinottiani all'Assemblea legislativa Leonardo Masella, "si sarebbe determinato uno strapotere del presidente, perche' lui avrebbe potuto occuparsi del Comitato a tempo pieno, mentre gli altri no".

"Clemente" Masella è dunque soddisfatto, anche stavolta la forze della Reazione han trovato pane per i loro denti!

mercoledì 5 dicembre 2007

Scelte Coraggiose...

La Legacoop Bologna, per il suo premio annuale "Cresciuti con Bologna", ha voluto dare un segnale di forte discontinuità: basta con le solite facce e i soliti noti, basta con l'autoreferenzialità, largo ai giovani.
Il problema era trovare un cooperatore/lavoratore indefesso - meglio se lontano dalle luci dei riflettori - che fosse di esempio e motivasse i tanti cooperatori onesti, oscuri, e un po' depressi dal libro di Caprotti.
Ma chi poteva andar bene? Dove scovare l'uomo dal giusto profilo? Dopo tanto pensare ecco l'illuminazione, la scelta che non t'aspetti: il Presidente di Unipol Gruppo Finanziario Pierluigi Stefanini!
Complimenti a PJ Stefanini, che grazie a quest'opportunità uscirà una buona volta dall'anonimato...

p.s.
Il premio di quest’anno è "una formella in ceramica Raku" dell’artista faentino Giancarlo Montuschi, raffigurante la sagoma di due mani femminili sollevate verso il cielo dove trova collocazione il caratteristico logo ad anelle della Lega delle Cooperative.
Che bazza.